Durante il laboratorio a scuola abbiamo deciso di dedicare attenzione al Turibolo, un torrente che per il monastero dell'Annunziata e per il nostro paese tutto è stato molto importante. Nel 1573 esso venne preso come divisore naturale da Ercole Branciforti per staccare il territorio di san Giovanni Gemini all’interno di quello di Cammarata
Abbiamo così invitato l'ing. Adriano Madonia, che è anche una guida naturalistica molto ben informata sul nostro territorio e un amico, che un pomeriggio è venuto a trovarci e ci ha dato un mano.
Insieme a lui abbiamo osservato con attenzione le carte in scala 1.25.000 dell’I.G.M., le immagini di Google Maps e cercato di mettere insieme le nostre conoscenze sul percorso del torrente all'interno del paese.
Fino agli anni Settanta il torrente era a vista e in diverse foto scattate da Salvatore Trajna si vede scorrere a cielo aperto, utilizzato a volte dalla lavandaie o dai contadini per abbeverare i muli al ritorno dalle campagne. Il torrente Turibolo nasce a circa 830 metri di quota sul livello del mare, nella zona sovrastante via Firenze, attraversa la via Venezia, scende fino ad arrivare su via Padre Girolamo Caruso e qui accade una cosa singolare, che non è facile trovare altrove! La strada in realtà copre il torrente e segna a sua volta il confine tra Cammarata e San Giovanni, tanto che le due sponde della strada hanno denominazioni diverse e ricadono ciascuna in uno dei due Comuni. Oggi è intubato e solo in alcuni tratti i tubi in cemento sono visibili; nella maggior parte dei tratti è sottostrada e quindi è diventato invisibile.
Il Turibolo a un certo punto devia, scende verso via Manzoni (proprio dove c'è la scaletta tra il supermercato Ciminnisi che si trova a San Giovanni Gemini e la sede dell’I.P.I.A. che si trova a Cammarata), attraversa una zona rimboschita e arriva alla cosiddetta zona del “ponte”, passando sotto la terrazza del Bar Sicilia e da lì accanto alla palazzine di Largo dei Pini, proprio vicino la nostra Scuola Media. Scende ancora passando accanto al Liceo Scientifico e poi più giù accanto al monastero dell’Annunziata a quota 550 metri sul livello del mare.
Insieme a lui abbiamo osservato con attenzione le carte in scala 1.25.000 dell’I.G.M., le immagini di Google Maps e cercato di mettere insieme le nostre conoscenze sul percorso del torrente all'interno del paese.
Fino agli anni Settanta il torrente era a vista e in diverse foto scattate da Salvatore Trajna si vede scorrere a cielo aperto, utilizzato a volte dalla lavandaie o dai contadini per abbeverare i muli al ritorno dalle campagne. Il torrente Turibolo nasce a circa 830 metri di quota sul livello del mare, nella zona sovrastante via Firenze, attraversa la via Venezia, scende fino ad arrivare su via Padre Girolamo Caruso e qui accade una cosa singolare, che non è facile trovare altrove! La strada in realtà copre il torrente e segna a sua volta il confine tra Cammarata e San Giovanni, tanto che le due sponde della strada hanno denominazioni diverse e ricadono ciascuna in uno dei due Comuni. Oggi è intubato e solo in alcuni tratti i tubi in cemento sono visibili; nella maggior parte dei tratti è sottostrada e quindi è diventato invisibile.
Il Turibolo a un certo punto devia, scende verso via Manzoni (proprio dove c'è la scaletta tra il supermercato Ciminnisi che si trova a San Giovanni Gemini e la sede dell’I.P.I.A. che si trova a Cammarata), attraversa una zona rimboschita e arriva alla cosiddetta zona del “ponte”, passando sotto la terrazza del Bar Sicilia e da lì accanto alla palazzine di Largo dei Pini, proprio vicino la nostra Scuola Media. Scende ancora passando accanto al Liceo Scientifico e poi più giù accanto al monastero dell’Annunziata a quota 550 metri sul livello del mare.
Fuori dal centro abitato va ancora giù, ripido per le campagne, e incontra prima il vallone Calcara e più in basso, nella zona Passo del Barbiere, il vallone Conceria che arriva da San Giovanni Gemini fino ad unirsi al Fiume Platani, proprio accanto alla Stazione ferroviaria di Cammarata e San Giovanni Gemini, a circa 330 metri sul livello del mare.
Noi cammaratesi abbiamo sempre convissuto con questo corso d’acqua e sicuramente nei tempi antichi esso ha determinato anche il posizionamento dei primi gruppi di case e il passaggio delle greggi durante la transumanza.
Nella visita pastorale del 20 ottobre del 1609 il “nostro” monastero vi viene indicato come ”Monastero di Maria SS.ma Annunciata esistente presso il vallone sulla parte inferiore di questa terra”, facendo riferimento quindi al torrente Turibolo, che scorreva accanto al monastero. Padre De Gregorio, nella premessa del suo "Cammarata Cronache dei secoli XIX e XX" ricorda come il Turibolo si potesse attraversare in due punti, vicino a Sant'Agostino (che ancora noi chiamiamo "u ponti") e dietro la Chiesa di San Domenico (in corrispondenza del rifornimento di carburante): quando questi due ponticelli crollavano per il forte maltempo non si poteva uscire dal paese anche per diversi giorni
Noi cammaratesi abbiamo sempre convissuto con questo corso d’acqua e sicuramente nei tempi antichi esso ha determinato anche il posizionamento dei primi gruppi di case e il passaggio delle greggi durante la transumanza.
Nella visita pastorale del 20 ottobre del 1609 il “nostro” monastero vi viene indicato come ”Monastero di Maria SS.ma Annunciata esistente presso il vallone sulla parte inferiore di questa terra”, facendo riferimento quindi al torrente Turibolo, che scorreva accanto al monastero. Padre De Gregorio, nella premessa del suo "Cammarata Cronache dei secoli XIX e XX" ricorda come il Turibolo si potesse attraversare in due punti, vicino a Sant'Agostino (che ancora noi chiamiamo "u ponti") e dietro la Chiesa di San Domenico (in corrispondenza del rifornimento di carburante): quando questi due ponticelli crollavano per il forte maltempo non si poteva uscire dal paese anche per diversi giorni